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02 febbraio 2015

E' festa

Stai lì su una sedia, niente ti tocca, senti
l'antico sé farsi un sé più antico, immagini
solo la pazienza dell'acqua, la noia della pietra,
Pensi che il silenzio sia la pagina in più,
pensi che niente sia buono o  cattivo, nemmeno
il buio che inonda la casa mentre te ne stai seduto a guardarlo
arrivare. L'hai già visto altre volte. I tuoi amici
si muovono al di là della finestra, i volti sudici di rimpianto.
Vorresti salutarli ma non riesci a sollevare la mano.
Sei su una sedia. Ti volti verso la belladonna che distende
una rete velenosa intorno alla casa. Assapori
il miele dell'assenza. E' lo stesso ovunque
tu sia, lo stesso, che sia la voce a marcire prima
del corpo, o il corpo prima della voce.
Sai che il desiderio porta solo sofferenza, che la sofferenza
porta al compimento che porta al vuoto.
Sai che che adesso è diverso, che oggi è
festa, l'unica festa,
che arrendendoti al nulla
guarirai. Sai che è una gioia sentire
i tuoi polmoni prepararsi a un futuro di cenere,
così aspetti, lo sguardo immobile aspetti, e la polvere si posa
e le ore miracolose dell'infanzia brancolano nel buio.

(Mark Strand, da The Story of Our Lives, 1973 - La traduzione è mia)

4 commenti:

  1. Splendida poesia che sintetizza bene la visione di Strand: arrendersi al nulla porta guarigione. Pensiero di grande saggezza. Grazie Elena per aver tradotto la poesia e per averla postata.

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    1. E' un concetto affascinante, complesso. Si splendida come altre che sto pian piano leggendo.
      Mi sono avvicinata alla traduzione di questa poesia con passione e rispetto. La traduzione di una poesia in un'altra lingua è come tentare il ritratto di un volto, di un corpo. Una sfida che va affrontata con audacia e delicatezza.

      Grazie a te Ettore.
      Elena

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  2. Strand.
    Una delle "Alte cime" che ho messo in fondo al blog. Una delle stelle polari per la mia navigazione incerta. Un porto sicuro dovo torno. Sempre. Una sicurezza fatta di dubbi, di cose che non sono quello che sembrano... e che sicurezza è allora? La certezza che siamo come siamo, viandanti ciechi sempre in movimento. In fuga verso, più che in fuga da.
    Interessante poi il progetto della traduzione e come ti ci avvicini. Un bel percorso di conoscenza che non mancherà di offrirti stimoli interessanti. Ci sono poeti che si avvicinano alla sensibilità di Strand che ho provato, con difficoltà estrema, a leggere in originale e che mi pare meriterebbero attenzione.
    Ne riparleremo.

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    1. Questo poeta è nella mia libreria da molto tempo, è arrivato il momento di conoscerlo. Si sa come vanno queste cose, non si decide mai il quando di qualcosa, specialmente di un incontro. E' un viaggio affascinante, iniziato con cautela, senza fiamme ad annunciarne un rapido consumo. Ma fuoco c'è, sommerso e corporeo, tra queste pagine, che stanno finendo troppo in fretta.
      La traduzione è una dilatazione del viaggio in profondità, un'avventura da affrontare senza ignorare la paura ma facendone uno strumento di lavoro. Sporcarsi con questa materia così tremenda che è l'umanità attraverso la poesia.
      Sarò ben felice di riparlare di tutto questo.

      A presto, dunque
      Elena

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