Si ottundono tremanti i limiti di tutte le reti
in oceanico sgomento
Appiccicati a fumosi traini
Sotto tacchi in miseria
Colpiscono le linee sgargianti dei polpacci
I traumatici pasti
Consumati all’ombra
Piaghe sentinella di ogni autentico dolore
Tutto si priva dei semi
Tutto si allontana dalla neve
Gli alberi gesticolano acerbi
Esangue e intessuto di ritmi disumani arretri osservandoci
Le onde dal centro raggiungono le navi in secca
Ciuffi di alghe depongono il sapore di sesso sui gamberi
Non prendiamo luce
Arrediamo i buchi neri con autentiche scialuppe d’epoca