Il vetro dei bicchieri che tintinna
il mormorio di sedie un ridere sommesso
testa che gira sulla spalla
il braccio ripiegato la mano abbandonata
un vuoto intriso di rumori
tra un istante e un altro
si infila in mezzo al ticchettio
succhiando siero alle parole
investimento a perdere
lembi di epidermide lucide cornee
lividi escrementi
spicchio fugace di eterno
tutto prelude al naufragio del suono
eppure ancora tace
tace e una ciocca vibra
tace, e gocciola la lingua sotto il labbro
i lampi sullo schermo - così avidi! - all'improvviso terminano
senza una ragione
senza spreco di fiato
il profilo scuro che prima c'era ecco
adesso è scomparso