(Elena Blank, Donna senza mani, 2010)
Forse ora, proprio ora
che ho costruito questa solitudine intorno a me
che avrò i grandi spazi vuoti di una casa ad avvolgermi
che nessuno verrà a stordirmi
a spaventarmi
Forse proprio ora
che mi ritroverò
veramente sola, così come
per tanto tempo ho fantasticato di poter essere
Forse proprio ora, sarò più lieve
riuscirò a mantenermi in superficie
Ora che nessuno mi ricaccerà in fondo al buio
che non mi sentirò più
costretta a nascondermi, a inabissarmi
giù in fondo, sempre più in fondo
Forse così sola
sarò veramente libera
di avvicinarmi al mondo.
Sì, la solitudine è quest’incontro con il mondo. I versi finali capovolgono tutto.
RispondiEliminaCi muoviamo fra proiezioni mentali e immaginazioni varie per comporre l’illusione necessaria di un io e il suo correlato oggettivo: il mondo. Tutto deve essere nient’altro che nebbia, foschia, caligo che vien su dal mare delle emozioni. Questo mi portano a pensare questi versi.
Grande Elena, grazie.
Mi commuove tornare qui, ritrovare le parole, e queste considerazioni così lucide che diventano subito dopo le care suggestioni in cui mi ritrovo. E' come tornare a casa. Ben ritrovato, Ettore.
Elimina