ciao Elena, ci ho pensato sopra una mezza giornata e devo dire che mi piace. Mi piace molto. L'acconciatura della ragazza ricorda un po' la grande pittura del Rinascimento italiano, la linea visiva che risale morbida lungo la schiena e poi il collo si interrompe sul grosso fermacapelli in tinta con il vestito, da lì lo sguardo si apre sul muro. Il muro: normalmente la comunicazione del quadro dovrebbe essere affidata all'espressione dello sguardo della modella, e invece la pittrice sceglie una strada più difficile decidendo di parlarci "attraverso" il muro. È un muro grigio piombo, ma anche illuminato, un muro che cambia, che non ha un colore omogeneo, un muro che sembra attirare l'occhio come la tela di un ragno. Un soggetto interessante che mi rimanda (non so perché) alle nature morte di Morandi. Sono solo impressioni buttate lì, sia chiaro, che io di pittura non ci capisco granché.
P.S.: complimenti per il sito: elegante, luminoso e di facile lettura. Lars
Ciao Lars. Non avevo pensato al muro come interlocutore, quanto al non-sguardo della ragazza. Mi piace il tuo punto di vista. Mi sorprendo ancora una volta a farmi sfuggire ciò che è più evidente. Ho anche pensato che questo tipo di soggetto non risultasse troppo accogliente in apertura di un blog, che potesse essere scambiato come una dichiarazione di intenti non molto incoraggiante. Chissà forse la scelta non è stata del tutto innocente, proprio nel significato che hai visto tu, uno sguardo indiretto, di riflesso, sulle cose. In ogni caso mi piace molto, mi piace anche la scelta dei colori, intensa e meno semplice di quanto possa apparire a una prima occhiata. Ci scambiamo impressioni da appassionati. Se non fossi convinta di un'energia interna all'arte e della possibilità di assorbirne e produrne di nuova al di la della competenza non avremmo quasi nulla di cui parlare.
Sono contenta che qui ti piaccia. Avevo bisogno di fare un pò di ordine, di alleggerirmi e portarmi dietro solo ciò che credo possa realmente servirmi per andare oltre.
ciao Elena,
RispondiEliminaci ho pensato sopra una mezza giornata e devo dire che mi piace. Mi piace molto. L'acconciatura della ragazza ricorda un po' la grande pittura del Rinascimento italiano, la linea visiva che risale morbida lungo la schiena e poi il collo si interrompe sul grosso fermacapelli in tinta con il vestito, da lì lo sguardo si apre sul muro.
Il muro: normalmente la comunicazione del quadro dovrebbe essere affidata all'espressione dello sguardo della modella, e invece la pittrice sceglie una strada più difficile decidendo di parlarci "attraverso" il muro. È un muro grigio piombo, ma anche illuminato, un muro che cambia, che non ha un colore omogeneo, un muro che sembra attirare l'occhio come la tela di un ragno.
Un soggetto interessante che mi rimanda (non so perché) alle nature morte di Morandi.
Sono solo impressioni buttate lì, sia chiaro, che io di pittura non ci capisco granché.
P.S.: complimenti per il sito: elegante, luminoso e di facile lettura.
Lars
Ciao Lars. Non avevo pensato al muro come interlocutore, quanto al non-sguardo della ragazza. Mi piace il tuo punto di vista. Mi sorprendo ancora una volta a farmi sfuggire ciò che è più evidente. Ho anche pensato che questo tipo di soggetto non risultasse troppo accogliente in apertura di un blog, che potesse essere scambiato come una dichiarazione di intenti non molto incoraggiante. Chissà forse la scelta non è stata del tutto innocente, proprio nel significato che hai visto tu, uno sguardo indiretto, di riflesso, sulle cose. In ogni caso mi piace molto, mi piace anche la scelta dei colori, intensa e meno semplice di quanto possa apparire a una prima occhiata.
RispondiEliminaCi scambiamo impressioni da appassionati. Se non fossi convinta di un'energia interna all'arte e della possibilità di assorbirne e produrne di nuova al di la della competenza non avremmo quasi nulla di cui parlare.
Sono contenta che qui ti piaccia.
Avevo bisogno di fare un pò di ordine, di alleggerirmi e portarmi dietro solo ciò che credo possa realmente servirmi per andare oltre.
Grazie, Lars.
Elena