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02 aprile 2015

Il tempio di lettere

Che talento ho per la lettura! Lo so, perché dopo qualche tempo non conservo quasi nulla se non un’impressione, un colore, una convinzione di ciò che ho letto, senza poter essere in grado di riportare una frase o riassumere un capitolo. Se rileggo un libro che so avermi impressionato, le frasi che avevo sottolineate non mi sembrano più così importanti, mentre oggi ne segnerei di nuove tra quelle che forse avevo del tutto ignorato, e che ora non so più di aver letto.

Estasi e materia è un libro che in cinque anni non ho finito di rileggere. Qualcuno che non mi conosceva me lo suggerì, indovinando un possibile ceppo comune dai miei poveri scritti. Da allora non dimentico questo libro, ma dimentico cosa voglio che contenga. E così porto avanti i lavori del mio tempio infinito.

Trovo tutto questo magnifico e tragico.

Non essere tragici, non essere demoliti costantemente da sé stessi, sarebbe uno spreco di tempo, un’occasione mancata.

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