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All'esterno molte cose sono cambiate. Non so come. Ma nell'interno e dinanzi a Te, mio Dio, nell'interno e dinanzi a Te, spettatore: non siamo noi senza azione? Scopriamo, sì, che non sappiamo la parte, cerchiamo uno specchio, vorremmo struccarci ed eliminare il falso ed essere veramente. Ma qua e là ci resta ancora attaccato un pezzo di travestimento, che dimentichiamo. Una traccia di esagerazione rimane nelle nostre sopracciglia, non notiamo che gli angoli della nostra bocca sono piegati. E andiamo in giro così, zimbelli e creature dimezzate: né uomini veri nè attori.
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Rainer Maria Rilke, I quaderni di Malte Laurids Brigge
Né completamente autentici, né completamente mascherati. Qualcosa filtra delle nostre profondità ma così camuffato da apparire grottesco e sinistro. “I quaderni di Malte Laurids Brigge” li lessi poco più che ventenne. Oggi ne ricordo soprattutto la prima pagina allucinata e crudele nel modo sobrio e un po’ blasè della grande letteratura; il modo cinico, per esempio, con cui Rilke descrive una donna incinta un po’ barcollante per poi concludere: ” La faranno sgravare, è normale”. Libro da rileggere senz’altro. Grazie del suggerimento, Elena.
RispondiEliminaCiò che mi conquista di Rilke è l'estensione letteraria, se mi passi l'espressione. Tanto è il lirismo dei suoi versi quanto l'acume della sua prosa. Così sfugge all'orrore della prosa poetica, e a quello della poesia asettica. Contiene e svela molteplici universi linguistici, è appassionato come un romantico e angosciato come un uomo moderno. Le sue pagine sulle donne, sull'amore, sulla perdita dell'innocenza (penso a Lettere a un giovane poeta ma anche ai Quaderni) vedono al di là di un secolo di storia. Una bellissima mente.
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