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27 novembre 2012

Cosa serve

Ci vuole una storia ma io non ce l'ho.
C'è un bisogno, e sa di scrittura, ma io lo so, quello che serve è una storia. Anche se esiste, cruda e reale, questa fame che preme e indurisce come un desiderio sfrontato e senza regole.
Un attore si fa simbolo e vive, e se vive deve avere la sua storia, una direzione, e un mondo - meglio se piccolo -  in cui vivere e in cui camminare, perchè l'indeterminatezza è quasi sempre una scelta, e perciò molto più di una colpa. E' una forma di arroganza.

12 commenti:


  1. Molto bello quello che hai scritto. L’indeterminatezza è davvero una colpa che sconfina nell’arroganza. E c’è sempre bisogno di una storia; per scacciare le tenebre, credo, per evocare percorsi o semplicemente per sentirsi vivi. Ciao, Elena.

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  2. Mettere nero su bianco alcuni punti fermi mi sembra necessario per andare oltre. Anche se qualche volta ho l'impressione che questo "andare oltre" sia poco più di una pulsione barbara, e tanto più aggressiva quanto più mi sembra di esserne al riparo.
    Ma è così. Una storia serve a sentirsi vivi tra i vivi. Una cosa meno ovvia di quanto si potrebbe pensare.
    Ciao, Ettore.

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  3. Grazie Elena per avere bussato alla mia porta.

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  4. ancora non c'è la storia, l'attore e la sua direzione?
    ciao

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    1. Qualcosa c'è, ma non basta, è troppo vago. Anche la frammentarietà del pensiero, anche se costante, è un ostacolo. Ma il pensiero non va via, perciò.... Vedremo.
      Grazie peppe, e buon natale.

      P.s. Il vino l'hai preso? Io si.

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    2. sì, il vino l'ho preso ma i libri ancora no...
      ciao
      belle cose a te

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  5. Risposte
    1. Grazie Federico, buon natale, e musica, ancora.
      Ciao,

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