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08 luglio 2014

Scheda N.1 - I luoghi

Portuense/Monteverde
I luoghi di una fattispecie di preparazione al niente, ma pieni di luce e gloria della gioventù.
La scoperta del mondo adulto come la fertilizzazione di un mondo di terra grassa e smossa. Aratura della vita, colonne bianche e capitelli in un seminterrato dove il desiderio per l'arte ha covato nel buio, senza riuscire a mostrarsi in gioventù.
Interiorità e tormento, incapacità e rifiuto di adattarsi a una qualsivoglia mimica o integrarsi in gruppo,
soppiantati poi da una frenesia inconsulta di essere parte del gruppo, essere dentro qualcosa e non fuori.
Mala sopportazione dell'esilio recuperato poi con maggior fuoco nell'età adulta.
Inconsapevole cocciuta persistenza nella propria campana di vetro.
Paura di perdersi come costante.
Solitudine profonda, coltivata, incessante, separazione e perdita del mondo. Conquista di una gaiezza durante la post-adolescenza e di un sottobosco di malinconia da lì in avanti.
Riaffiorare del tormento - per lo più poco cosciente - dopo i vent'anni in concomitanza di una profonda assenza da sé.
Elaborazione via via meno emotiva e più profonda --> artistica del tormento come materia incandescente, brodo primordiale a cui  attingere.

2 commenti:

  1. Credo che la consapevolezza di se stessi sia quanto di più prezioso si possieda. Da questo tuo scritto ne emerge molta. E’ sempre bello leggerti, Elena, ciao.

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    1. Le schede dovevano essere cartelle di progettazione letteraria che mi sono imposta per mettere a fuoco alcuni temi, i miei punti fermi. Invece si stanno rivelando una specie di autoanalisi... Ma anche così conservano la loro funzione di serbatoio tematico. E mi è sembrato in certi casi, la natura di piccoli scritti autonomi.
      E' bello sapere che non sono del tutto fuori strada, sei gentile
      Un saluto Ettore
      Elena


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