La delete della voce
come una natura senza linguaggio
come sparare sulle stelle
viaggiavi al contrario
sapevi chi eri o tentavi soltanto mille strade di valenza?
in volubili strisce di carta appiccicata ai vestiti
eri cosciente o eri in fuga
vagante di un piccolo personale cosmo-angoscia
salvifico razzo interstellare stralunato tra mille
intromissioni nelle galassie-coscienza
ci sono e c'erano tele strizzate sulle strade rosse
perfette lineari incubatrici per le tue - e mie - grandi ossessioni
crocifissioni alberi e paurosi segni morti
sensazionali fusioni di peccati
quello che capivo
quello che non capivo
e che non so e che non capisco
il tuo vero piano il tuo solo progetto
farmi vedere farci lottare
combattere per la tua guerra e una pietra nera
era pieno di luce il nostro inverno
ho viaggiato tanto a lungo
il treno era grigio la musica distorta
graffiavo con foga ogni simbolo indelebile
e tu ritornavi con un'illusione più grande
tutto, tutto, tutto compresso in un gorgoglio impossibile
e perfetto
tutta la vita in un bacio sulla morte
ora il terrore è qui davanti alle istruzioni di un codice
e non c'è più il tempo
ora senza una strada uccido pietosamente le luci di mille divergenze
e nel precipitato di un orizzonte
apro gli occhi
chiedendo di dormire
Molto bella. L’ho letta almeno tre - quattro volte. È in equilibrio fra impeto e controllo formale.
RispondiEliminaBeh è fantastico, perché mi è piaciuto veramente molto scriverla, mi piaceva mentre la scrivevo. E non è una cosa che mi succede spesso.
EliminaGrazie Ettore,
Elena