30 novembre 2018
Dino Buzzati
"C'è, nel motivo popolaresco della musica, semplice come uno stecco eppure carico di secoli, qualcosa che precisamente diceva addio, con potenza d'amore per quello che fu e mai ritornerà e nello stesso tempo un confuso presentimento di cose che un giorno verranno, forse, perché la musica vera è tutta qui nel rimpianto del passato e nella speranza del domani, la quale è altrettanto dolorosa. Poi c'è la disperazione dell'oggi, fatta dell'uno e dell'altra. E fuori di qui altra poesia non esiste."
Dino Buzzati, Un amore (Buzzati, Opere scelte, Mondadori, I Meridiani, 1998)
24 ottobre 2018
Una storia ungherese, anzi no: italiana
"Ma l’odio non è germogliato all’improvviso. Oh no. Io ho visto la gente di Budapest cambiare. Un pomeriggio dello scorso inverno, poco prima dell’invasione tedesca, ero sul tram quando sono saliti due zingari. Tra i passeggeri si è creata subito tensione. Gli sguardi bassi accompagnavano il silenzio che iniziava a rotolare lento; le parole si spegnevano a canone, prima le voci di quelli dietro quindi di quelli davanti. In un istante, il silenzio ha invaso tutto il tram. Le mani stringevano più forte le borsette o affondavano ancor più nelle tasche. Il controllore ha chiesto ai due zingari i biglietti. Erano anziani. Probabilmente erano arrivati a Budapest da poco. Hanno mostrato il loro biglietto. Il controllore ha detto che non andava bene. Tutti noi che eravamo lì abbiamo visto che il tagliando esibito era corretto. Nessuno ha fatto niente. Neanche io."
Una storia ungherese - Margherita Loy
22 ottobre 2018
12 ottobre 2018
Richard Yates - Revolutionary Road
La messa in scena della classe media Americana. Non da parte di Yates, ma di sé stessa, raccontata da Yates. Il teatro sociale non è un'invenzione di Yates. Lo hanno rappresentato prima di lui Oscar Wilde, Proust, Jane Austen, Virginia Woolf, e altri. Questo romanzo è un classico, questo tema è universale, spalmato nello spazio e nel tempo. I Wheeler recitano il loro ruolo di individui e di soggetti sociali presi in un ingranaggio che si illudono di governare (il nome Wheeler, ben descrive il destino di una ruota che gira a vuoto). E nei termini in cui si esprime la tensione tra questi due aspetti risiede la sua credibilità, proprio mentre lascia trasparire la natura di insondabile mistero insita nel reale. I dialoghi fasulli, la gestualità aritificiosa, il compiacimento delle proprie scelte, sono i fragili mezzi con i quali i due coniugi perserverano nell'illusione della coppia illuminata.
C'è tutto il senso di questo romanzo nella scelta di Yates di far mettere la verità sul piatto a uno psicotico. Uscire dall'ingranaggio per lui significa finire internato, ovviamente. L'unico modo possibile di gridare al mondo la verità, svelando il silenzio tombale e il vuoto assoluto su cui era costruita la loro realtà.
09 ottobre 2018
Non coraggio
Io non ce l'ho il coraggio di dire veramente cosa mi piace e non mi piace
Non ho il coraggio di tirare dritto saltare l'uscita della Pontina e andare verso un luogo a caso
Non ho il coraggio di andare un giorno a via Giannetto Valli, aggrapparmi alle aste nere del portone e guardare in fondo all'atrio per vedere se c'è ancora il bassorilievo in bronzo
Non ce l'ho il coraggio di andare al parco e mettermi a copiare qualche ventoso pensiero davanti a tutti
Io non ho davvero il coraggio di presentarmi con questo corpo davanti a persone di cui non riuscirei a trattenere lo sguardo
Io non ho il coraggio di mettermi a pensare seriamente cosa non va in questo paese
Vorrei, ma non ho il coraggio di prendere l'ukulele e mettermi a suonare
Non ho il coraggio di parlare e di accettare la mia voce
Non ho il coraggio di prendere un aereo senza i tranquillanti
Io il coraggio non ce l'ho di affrontare con leggerezza l'idea del tempo
E non ho il coraggio di ignorare le parole
04 luglio 2018
Creature dimezzate
"
All'esterno molte cose sono cambiate. Non so come. Ma nell'interno e dinanzi a Te, mio Dio, nell'interno e dinanzi a Te, spettatore: non siamo noi senza azione? Scopriamo, sì, che non sappiamo la parte, cerchiamo uno specchio, vorremmo struccarci ed eliminare il falso ed essere veramente. Ma qua e là ci resta ancora attaccato un pezzo di travestimento, che dimentichiamo. Una traccia di esagerazione rimane nelle nostre sopracciglia, non notiamo che gli angoli della nostra bocca sono piegati. E andiamo in giro così, zimbelli e creature dimezzate: né uomini veri nè attori.
"
Rainer Maria Rilke, I quaderni di Malte Laurids Brigge
19 aprile 2018
12 marzo 2018
Il fiume e il tempo
"L’uomo avrà forse bisogno di mille lingue per cercarle così attraverso il tormento e l’orrore di mille strade furibonde? Non avrà più bisogno di lingua, non avrà più bisogno d’una lingua per far fronte al silenzio e alla terra; le sue labbra chiuse non proferiranno parola; l’occhio scruterà freddamente i meandri del cervello, nessun grido sorgerà dal cuore in cui zampilla l’essenza della vita."
(Thomas Wolfe, Il fiume e il tempo, Arnoldo Mondadori Editore, 1958 1ª Edizione, Prologo)
16 gennaio 2018
Un'aria di destino
Un'aria di destino sparpaglia premonizioni con un suono di ali sbattute
ci saranno conseguenze
non ci saranno conseguenze
il liquido succedere dell'alba è disperso in un caotico silenzio
frammentarie deduzioni
latitanza del sogno
prosa imbronciata nel canestro della legna
possiamo eludere le foglie
bruciarle nell'acqua poco nota della mente
se ci impegniamo un poco
05 gennaio 2018
Anno nuovo
Solo il grido giovane può indossare
l'orgoglioso diritto di parlare con dolcezza al
mondo e non contro
Fermate la mia voce decrepita
Che strappino le gole infiammate mille urla
rabbiose crivellate a intervalli precisi
chioccolando la giusta poesia dalle grondaie
Che non arrivi mai ad ascoltare dalla mia bocca
il suono di sciroppo d'acero e tacchino al forno
corrotto e vile
piegata nella smorfia di una spiritualità
terrorizzata di ritorno.
(Elena Giacomelli, 2010, Granovisioni)
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